La mail art
ha rappresentato una valida alternativa alla pittura in Marocco. Non
che mi mancassero lo spazio o i mezzi, ma avevo un tempo molto risicato
da dedicare all'arte, cosicché iniziai a evitare tutte le procedure
laboriose del dipingere, riducendo la pratica al disegno colorato e al
collage. Forbici e pennarelli, carta e colla. Una tecnica nomade:
economia di mezzi utilizzando uno spazio minimo.
I commenti di chi riceveva le mie cartoline erano spesso entusiastici: i conoscenti rimanevano di stucco. In realtà ho un'antica passione per la carta e il collage. Questo è uno dei motivi che mi fa amare da sempre i lavori di Matisse. Ma lo spunto per le cartoline delle mail art mi venne da un servizio giornalistico su una mostra di John Lennon tenutasi a Londra anni fa. L'esposizione riguardava le cartoline inviate dall'ex Beatles ai suoi conoscenti, i testi delle cartoline erano vivacizzati da divertenti trovate grafiche o fumettistiche. John Lennon aveva frequentato il liceo artistico in un'epoca di grande creatività. In quegli anni a Londra c'è stata l'esplosione della cultura pop, un'autentica rivoluzione stilistica i cui riflessi si riverberano tutt'oggi. Tra l'altro, la cover di Sgt. Pepper's dei Fab Four è dell'artista Peter Blake, il loro White Album di Richard Hamilton. Oltre ai Beatles anche altre star della musica, come i Rolling Stones e i Sex Pistols, si nutrirono delle immagini create nelle accademie di belle arti: vere e proprie fucine di cultura.
I commenti di chi riceveva le mie cartoline erano spesso entusiastici: i conoscenti rimanevano di stucco. In realtà ho un'antica passione per la carta e il collage. Questo è uno dei motivi che mi fa amare da sempre i lavori di Matisse. Ma lo spunto per le cartoline delle mail art mi venne da un servizio giornalistico su una mostra di John Lennon tenutasi a Londra anni fa. L'esposizione riguardava le cartoline inviate dall'ex Beatles ai suoi conoscenti, i testi delle cartoline erano vivacizzati da divertenti trovate grafiche o fumettistiche. John Lennon aveva frequentato il liceo artistico in un'epoca di grande creatività. In quegli anni a Londra c'è stata l'esplosione della cultura pop, un'autentica rivoluzione stilistica i cui riflessi si riverberano tutt'oggi. Tra l'altro, la cover di Sgt. Pepper's dei Fab Four è dell'artista Peter Blake, il loro White Album di Richard Hamilton. Oltre ai Beatles anche altre star della musica, come i Rolling Stones e i Sex Pistols, si nutrirono delle immagini create nelle accademie di belle arti: vere e proprie fucine di cultura.
Le cartoline di
John Lennon erano un ottimo esempio di arte formato mini, cosicché
cominciai a creare cartoline ex-novo partendo dal cartone grezzo, a
differenza dell'autore di Imagine che utilizzava le cartoline
comuni.
Il tutto andò avanti finché non mi accorsi che le mie mail art non giungevano più a destinazione: dovevano essere incappate in appassionati d'arte durante il percorso... A quel punto smisi con le mail art: lavorare gratis per l'arte va bene, ma lavorare aggratis per le checche di regime, no, proprio non va bene...
ps dimenticavo di aggiungere che in Marocco ho conosciuto i due responsabili dei servizi segreti dell'ambasciata italiana di Rabat. Entrambi mi sono stati presentati dalla stessa persona, ovvero colui che mi aveva chiamato a lavorare alla scuola italiana di Casablanca: Raffaele Vitalone, direttore di quella scuola.
Il responsabile dei servizi segreti dell'ambasciata è uno solo, ed io ho conosciuto sia il signore che ne ha ricoperto l'incarico dal 1995 al dicembre 2003, sia il suo successore, presentatomi dal direttore nel gennaio 2004.
Il tutto andò avanti finché non mi accorsi che le mie mail art non giungevano più a destinazione: dovevano essere incappate in appassionati d'arte durante il percorso... A quel punto smisi con le mail art: lavorare gratis per l'arte va bene, ma lavorare aggratis per le checche di regime, no, proprio non va bene...
ps dimenticavo di aggiungere che in Marocco ho conosciuto i due responsabili dei servizi segreti dell'ambasciata italiana di Rabat. Entrambi mi sono stati presentati dalla stessa persona, ovvero colui che mi aveva chiamato a lavorare alla scuola italiana di Casablanca: Raffaele Vitalone, direttore di quella scuola.
Il responsabile dei servizi segreti dell'ambasciata è uno solo, ed io ho conosciuto sia il signore che ne ha ricoperto l'incarico dal 1995 al dicembre 2003, sia il suo successore, presentatomi dal direttore nel gennaio 2004.