A raccontarla sembra una
storia incredibile. Per fortuna, ciò che affermo lo posso anche
documentare con ben tre sentenze dei tribunali del Venezuela, dato
che a suo tempo mi sono rivolto alla Giustizia di quel Paese. Così
ho appreso (ma l'ho scoperto in un secondo momento) di aver lavorato quasi due anni
senza essere formalmente regolarizzato alla normativa del lavoro del
Venezuela. Come risulta dalla prima sentenza, quei cornuti
dell'associazione di chiaviche del Codazzi, si erano presi la briga
di segnalare la relazione di lavoro presso gli organismi preposti
solo a fine rapporto, nel 2006.
Immagino che su quest'aspetto avrebbe dovuto vigilare la funzionaria della Pubblica Amministrazione, Anna Grazia Greco (la fuorilegge). Cosa che non fece.
Cosicché il contratto di lavoro era diventato un miraggio, e sto parlando di un contratto annuale, da precariato tout court. I colleghi mi dicevano che, l'anno precedente, avevano ottenuto il contratto senza problemi. Già, ma c'era un altro dirigente, il professor Bruno Teodori, che conosceva il proprio mestiere e sapeva farsi rispettare da quella gentaglia.
Immagino che su quest'aspetto avrebbe dovuto vigilare la funzionaria della Pubblica Amministrazione, Anna Grazia Greco (la fuorilegge). Cosa che non fece.
Cosicché il contratto di lavoro era diventato un miraggio, e sto parlando di un contratto annuale, da precariato tout court. I colleghi mi dicevano che, l'anno precedente, avevano ottenuto il contratto senza problemi. Già, ma c'era un altro dirigente, il professor Bruno Teodori, che conosceva il proprio mestiere e sapeva farsi rispettare da quella gentaglia.
Cedula de identitad, (fasulla), ottenuta tramite corruzione di Pubblico Ufficiale |
Minerva Valletta, olio su tela 2005 Caracas - Gianluca Salvati |
Quando il 12 gennaio ritornai a scuola, ero clandestino a
tutti gli effetti: il visto turistico era scaduto da più di due settimane. Dopo circa un mese
mi mandarono con altri colleghi a fare la cedula, la carta
d'identità
venezuelana. Quando provai a rinnovarla, nel giugno dell'anno
successivo,
scoprii che era pressoché impossibile: quelle latrine vaganti dell'ass.
Agustin
Codazzi avevano corrotto un funzionario per omettere gli intrallazzi e
le
irregolarità commesse. Come se l'idea di regolarizzarmi non fosse nei
progetti di quella gentaglia neanche alla lontana. Dunque il mio rientro
non era stato previsto e dovette risultare parecchio destabilizzante
per quella feccia e per quegli escrementi stantii dei loro padrini politici.
Tanto per avere un'idea del livello di insabbiamento adottati in favore di quelle specie di latrine stagnanti del Codazzi basta leggere la sintesi, molto di parte, scritta da Piero Armenti dopo la "visita ufficiale" della delegazione Mae.
Tanto per avere un'idea del livello di insabbiamento adottati in favore di quelle specie di latrine stagnanti del Codazzi basta leggere la sintesi, molto di parte, scritta da Piero Armenti dopo la "visita ufficiale" della delegazione Mae.
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