domenica 19 gennaio 2014

L'emergenza sanitaria in Venezuela, considerazioni sull'articolo di Piero Armenti - La Voce d'Italia | Gli amici degli amici: la camarilla del Codazzi

Paolo Scartozzoni, funzionario Mae e guitto, a Caracas
Tornando all'emergenza sanitaria, quella tanto strombazzata da los escualidos, nel febbraio del 2005, il signor Daniele Marconcini, si è sentito in dovere di aggiungere la sua voce alla confusione de los escualidos. Col risultato che l'allora ambasciatore ha dovuto smentirlo: "Di che parla costui?", si dev'essere domandato. 

Stranamente, ero clandestino da più di un mese, ma proprio in quei giorni, quando il signor Marconcini era a Caracas (7-12/02/2012), a me e ad altri colleghi hanno finalmente fatto fare i documenti (11/02/2005) per circolare nel Paese. 
In realtà, documento è un termine improprio: la causa che ho intentato al Codazzi, ha dimostrato che quella gentaglia non mi ha mai veramente regolarizzato. 
Per farlo avrebbe dovuto: 
  • registrarmi alla Camera del Lavoro venezuelana 
  • col contratto di lavoro, farmi avere i documenti 
Ma quegli ebeti della Giunta Direttiva del Codazzi, quell'ammasso di dementi, non hanno fatto né l'una, né l'altra procedura e, passato un certo periodo non l'avrebbero potuto più fare. 
Non senza autodenunciarsi, beninteso. Il risultato fu che per farmi avere la cedula, la carta d'identità, hanno dovuto corrompere un Pubblico Ufficiale. La mia cedula  aveva l'aspetto del documento coi timbri e tutto il resto ma non ne aveva la sostanza.
Quando ho provato a far rinnovare quel documento, nel giugno 2006, all'Alcadia, nessuno voleva metterci le mani.  
Ovviamente.

Paolo Scartozzoni e Guido Brigli - acqua + terra = FANGO

Nessun commento:

Posta un commento