domenica 19 gennaio 2014

La ragazza di Piero Armenti e l'appartamento di M | Los hermanitos

Nel gennaio del 2006, la ragazza di Piero Armenti andò a vivere da M. Il governo Chavez, infatti, stava ristrutturando interi barrios, i quartieri popolari conosciuti in Venezuela come rancho. In quel periodo toccava al quartiere del 23 Jenero, dove si trovava la casa dei genitori della tipa. Lei non aveva amiche che la ospitassero in quel periodo.
 
Un aspetto curioso di questa ragazza venezuelana era che, pur vivendo con i suoi genitori, trascorreva lunghi periodi senza rincasare. La ragazza di Piero Armenti, questa nomade, era ospite fissa delle sue amiche. Per questo motivo si spostava spesso con uno zaino, tipo quelli da scuola, in cui teneva tutto l'indispensabile.
Tutta la vita in uno zaino, o almeno, buona parte.
In Venezuela è facile vivere con pochi indumenti perché il clima è caldo. Il primo anno che ho vissuto a Caracas (che è comunque a quota 1000 m) avevo portato come capo più caldo, una felpa. Ma l'ho utilizzata poche volte, perché, anche alle 6 del mattino, quando andavo a scuola, mi faceva sudare.

Tornando alla ragazza di Piero Armenti, passava di casa in casa, ma ogni tanto tornava dai suoi familiari. Nel gennaio 2005 si era trasferita temporaneamente da M, cosicché una sera vennero a farle visita los hermanitos.

(Io non ero presente dunque questo racconto è la riproduzione di quanto riferito da M)

In quei giorni, per non meglio precisati motivi, la ragazza di Piero Armenti e Piero Armenti, non si stavano frequentando. In gergo tecnico si dice che erano in freddo
Quando vennero a farle visita los hermanitos, lei pensò bene di fargli un dispetto. 

Con gli hermanitos, infatti, arrivava anche la caña (gli alcolici), per lo più robaccia di inifimo livello e, di conseguenza, l'allegria... La ragazza di Piero Armenti era una Bukowski del gentil sesso: con la bottiglia ci andava giù pesante. 

La ragazza di Piero Armenti e los hermanitos - El Junkito, Venezuela

Quando la serata, tra una battuta, una risata e una bevuta, era bella e avviata, la ragazza di Piero Armenti chiese se c'era qualcuno intenzionato a frustarla. Un hermanito si offrì volontario. Lei cercò fra le sue cose e ne tirò fuori un frustino. Lo passò all'hermanito. Tirò giù i pantaloni, si appoggiò al muro e l'hermanito prese a frustarla.
La ragazza di Piero Armenti prese a gridare che le piaceva essere trattata così, le piaceva fare il sadomaso e sconcezze simili...
 
Ad un certo punto un Piero Armenti spazientito dovette battere contro il muro per avere un po' di silenzio... ed è risaputo quanto gli fosse necessario un certo silenzio per concentrarsi al suo lavoro d'intellettuale. La tipa con cui era in freddo gli rispose per le rime, senza mai nominarlo, tanto che alcuni hermanitos cominciarono a chiederle cosa stesse accadendo.
 
Non so a che ora fossero andati a dormire, e poi come, dato che erano in 15 se non più e c'era un solo letto matrimoniale nel monolocale di M. 
Di fatto M era l'unica che all'indomani doveva alzarsi presto: alle 7 bisognava essere a scuola. Pardòn, alle 6 e 55 (cinque minuti prima e non cinque minuti dopo...)
Ma, quando il giorno seguente mi raccontò delle trasformazioni della ragazza di Piero Armenti, che ai miei occhi era una tipa piuttosto riservata, mi piegai in due dal ridere.

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